Da che la coscienza umana esiste, esiste anche la filosofia. Questa sola frase afferma qualcosa che la filosofia stessa – o meglio, i filosofi – talvolta contestano, talvolta approvano. Si può credere che per parlare servano parole, e che se si vuole parlare d’amore serva affetto, ma è davvero così?
Qui non si troveranno le precise risposte ad alcune delle domande su cui l’umanità riflette da secoli. Perché l’intento di questo articolo è quello di far nascere in chi legge un’unica domanda: a che punto siamo?

Riflessione attiva: tra linguaggio e filosofia
Le parole – e l’amore in ogni sua sfumatura – sono certo il miglior modo per prendere coscienza e cambiare, intervenendo attivamente nelle nostre vite e sull’ambiente che ci circonda. Le parole formano il linguaggio accessibile, e proprio per questo si dovrebbe fare in modo di renderle inclusive e universali. Non è una provocazione: se è alla società che bisogna parlare e fornire un ritratto, ci si deve riferire alla società tutta.
È probabilmente una responsabilità enorme definire bell hooks e Michela Murgia come filosofe a cui ci si dovrebbe ispirare, ma per essere felici senza eroi – per citare proprio la Murgia – possiamo cercare la via della nostra serenità tra le parole e l’eredità che queste due autrici ci hanno lasciato. Si tratta di un noi enorme e potente, perché è insieme che si può guarire e aiutare a guarire, senza limitarsi a se stessi. Queste ricette sono, infatti, rivolte all’intera comunità.

Ripartiamo dalla filosofia. Senza ripetere quanto si tratti dell’amore per la conoscenza, focalizziamo l’attenzione su una delle tante domande che essa non ha mai smesso (e forse mai lo farà) di porsi: il senso della vita. Si sostiene che siano le persone stesse a darne una definizione. Che ci si possa o meno accordare su questo punto, la filosofia ha uno scopo intrinseco, ovvero il fatto che i filosofi riflettono su cosa e chi ci circonda, sulla creazione di un mondo ideale e in cui si possa convivere in maniera funzionale. La soluzione proposta da hooks e Murgia è di farlo attraverso l’amore, elemento ancora misterioso e indefinibile sebbene ci accomuni tutti quanti e se ne discuta da secoli.
La filosofia dell’amore
bell hooks ha scritto un libro che potrebbe tranquillamente rappresentare la nuova Bibbia: Tutto sull’amore.

L’amore è un tabù. Nonostante sia un sentimento e uno stato d’animo universale, ci si imbarazza a confessarlo e addirittura anche quasi a parlarne, spaventa, ma proprio questo suo essere tanto vicino all’indiscutibile, è affascinante e ricco di mistero, sebbene di misteri, in fondo, non ne abbia molti. Piuttosto, si tratta di riflessioni che lo rendono una tematica di cui la filosofia contemporanea si occupa senza ottenere degna attenzione.
Nel saggio di bell hooks, l’amore viene anatomizzato sotto ogni punto di vista e ogni capitolo si intitola con parole chiave essenziali contenute dall’amore stesso: chiarezza, giustizia, onestà, impegno, spiritualità, valori, avidità, comunità, reciprocità, idillio, perdita, guarigione e destino.
I movimenti partono dall’amore. L’amore comincia da noi, perché se impariamo a essere gentili con noi stessi, riusciremo a esserlo anche con gli altri. Si tratta di un percorso non semplice e che richiede il coinvolgimento di più persone per renderlo davvero universale e giungere così a una guarigione sociale.
Vita e perdita
La perdita, che sembra essere più certa dell’amore, porta a comprendere che la cosa più normale che possa accadere nella vita sia il cambiamento, ed è proprio questo che va a riconfermare l’amore stesso. Ricordando l’amore trasmesso, si lasciano passare in maniera pacifica il passato e la morte. Oltretutto, l’utero è prima dimora e tomba: da questo, il libro postumo di Michela Murgia Dare la vita.
È comune l’idea di famiglia cosiddetta “tradizionale”, con la mamma, il papà e i figli, figli biologici partoriti e in seguito cresciuti all’interno di un solido nucleo familiare. In entrambi i pensieri delle autrici qui trattate è possibile notare come il concetto di famiglia “tradizionale” non dia l’amore per scontato, sentimento che può addirittura provenire dall’esterno dello stesso nucleo, sicché, al suo interno, bisogna costruire più legami e che ruoli.
I soggetti sono in grado di individuare da sé i membri della propria famiglia. Michela Murgia parla infatti di figli d’anima e famiglia queer, poiché ora, nel nostro paese e non solo, non vengono riconosciute né legittimate concezioni di famiglia e di amore differenti da quelle imposte. Imporre un’identità significa anche dettare qualcosa in cui la comunità non si riconosce, mentre includere ogni tipologia di famiglia significa lasciare possibilità di definirsi e autodeterminarsi, accettando le vite degli altri, compresa la perdita.

Ancora una volta, rivoluzione
L’amore è una scelta oltre che un atto, qualcosa che si costruisce insieme e che non dipende dall’affetto che si può dare o ricevere, perché si tratta di volontà e, come tale, da sentimento può mutarsi in movimento.
Infatti, un ulteriore denominatore comune alle due autrici e filosofe è proprio l’attivismo. L’amore deve essere il motore per avviare il cambiamento e la comprensione. Imparando ad ascoltarsi e ad ascoltare, è possibile individuare i problemi che ci affliggono ed elaborare adeguate soluzioni. Si tratta di ottenere il meglio per tutti, per poter vivere serenamente e in armonia, per accettarci ed essere accettati. Non essere indifferenti e porsi domande è il punto di partenza per riflettere e imparare ad amare, e una volta che si ama, è possibile raggiungere il benessere proprio e comune.
Ribadiamo che la filosofia si pone proprio queste domande e cerca di fornire definizioni di senso, date stando ai bisogni della comunità di riferimento. bell hooks e Michela Murgia hanno dato voce proprio a questo. La loro etica dell’amore è ciò di cui abbiamo bisogno adesso, l’apice della filosofia contemporanea, che non solo stimola la riflessione, ma induce profondamente alla partecipazione attiva.
Perciò, tornando alla domanda iniziale: a che punto siamo?

Riferimenti
bell hooks. Tutto sull’amore. Nuove visioni. 2022. Il Saggiatore.
Murgia, M. Dare la vita. 2024. Rizzoli.
Murgia, M. Essere felici senza eroi. 2019. TEDxTorino.
Murgia, M. Futuro interiore. 2016. Einaudi.
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