Che piaccia o no, la musica di Taylor Swift è molto amata. La combinazione sonora ed estetica delle sue ere attraversano le varie fasi della vita di tutti noi, e forse è proprio per questo che la cantante è particolarmente apprezzata: cresce insieme al pubblico.

Gli ultimi due album di Swift, Midnights e The Tortured Poets Department, pongono l’attenzione sulla delicata tematica della depressione e delle difficoltà emotive.

Taylor Swift

Le ere

Undici album che corrispondono a undici ere, ognuna con le proprie caratteristiche visive e musicali: l’esordio country con Taylor Swift, Fearless e Speak now, poi Red, 1989 che riprende temi anni Ottanta incrociati a tematiche importanti per la contemporaneità, il ritrovamento della propria forza con Reputation e la speranza di Lover, gli album “gemelli” Folklore ed Evermore, e infine le note più rassegnate di Midnights e The Tortured Poets Department.

Affermare che Taylor Swift canta solo le proprie relazioni sentimentali mina la personalità di un’artista per tutti. Su di lei si basa la scena musicale del nostro tempo: attraversa generi e accompagna la sua generazione e non solo attraverso il linguaggio universale della musica e dell’empatia.

Amore, amicizia, lavoro, storie e sentimenti: sono tutte caratteristiche delle canzoni di Taylor Swift che dimostra non solo di saper comporre pezzi per chiunque, ma di riuscire ad andare in profondità anche con un linguaggio semplice e brani orecchiabili.

È possibile rispecchiarsi in ogni fase della sua carriera scandita in ere e, in particolare gli ultimi album, rappresentano un picco interessante per quanto riguarda i segreti e le emozioni che tendiamo a celare nella solitudine della nostra coscienza. Così, capiamo che se ne deve parlare e che non siamo soli.

Da Folklore ed Evermore a Midnights

Gli album gemelli del 2020 hanno sonorità simili, acustiche ed orecchiabili. Taylor Swift stessa ha affermato di essersi immaginata in una casa in un bosco, con un abito vittoriano, a immaginare storie e intrecci tra i personaggi protagonisti delle sue invenzioni.

In Folklore c’è aria di primavera ed estate, e un forte contatto con la natura fiorente. Si percepisce, però, il primo spezzarsi di una vita affrontata con tenacia sino a quel momento. Sarà che le emozioni diventano più forti e la voglia di vivere si scontra con la dura realtà, ma i temi dell’amore, dei suoi dolori e dell’esilio da se stessi percorrono l’album toccando l’ascoltatore tramite la sensibilità sonora e narrativa. La musica parla sempre di noi, e in questo caso, le pulsioni si sentono come ancora più vere.

Evermore racchiude una sorta di rassegnazione: album stregonesco e legato alla natura che va ad addormentarsi con l’arrivo delle stagioni fredde, si raffredda anche l’anima che canta. Non è una resa: è la presa di coscienza della propria posizione, e cosa farne se non trasformarla in incantesimo? Il tutto contornato da un messaggio, anche se alquanto misero, di speranza di potersi liberare dalla sofferenza.

Midnights fa emergere più chiaramente il lato emotivamente più depresso, alternato a brani che sanno invece di rivalsa. La voce di Taylor Swift è conscia del suo stato, e ne parla, perché abbiamo tutti bisogno di capire ed essere capiti. Nonostante i testi sofferenti, le canzoni sono originali e ritmate. Ci dice che sì, tutto è duro, ma noi ci siamo e possiamo cercare di lottare, crescere, e col tempo impareremo ad accettarci.

La poesia musicale dello spleen

La speranza si perde, però, con l’ultimo disco: The Tortured Poets Department.

Le ispirazioni fanno riferimento a note opere letterarie. La letteratura, infatti, ci dice che quello che proviamo non lo sentiamo solo noi. Si tratta di emozioni che accompagnano l’umanità da sempre, e Taylor Swift rende questo messaggio ancora più immortale legandolo alla musica. Emerge, però, la profonda depressione che prova l’artista.

I testi dal tono poetico riprendo miti e capisaldi della letteratura: Charles Baudelaire, Emily Dickinson, Cassandra, La ballata del vecchio marinaio e La campana di vetro sono alcuni dei riferimenti letterari che compaiono nell’album. I temi della depressione, della morte e delle delusioni amorose sono ridondanti e ricordano il concetto poetico di spleen, con la milza che sembra produrre proprio dell’inchiostro grazie al quale scrivere ciò che proviamo.

Rimane, però, la resistenza: I can do it with a broken heart. Swift ha creato un album empatico verso il dolore, senza però mancare di elogiare la tenacia che tiriamo fuori ogni giorno per andare avanti, perché se le nostre vite sono pervase dal dolore, forse non dovrebbe esserlo lo spazio che ci ritagliamo nell’arte e nella fantasia.