Crescita incontrollabile di peli, canini che si affilano e un’insaziabile sete di sangue: così la Madre diventa una bestia, Bestia di notte. Il romanzo Nightbitch. Bestia di notte di Rachel Yoder, in italiano tradotto dalla penna di Veronica Raimo, è uno dei più apprezzati degli ultimi anni. Il libro ripercorre i capostipiti della letteratura femminista, ricordandoci che il lavoro da fare è ancora lungo.

La Madre e la Bestia

La Madre non ha nome. Di lei si sa che ha un figlio di due anni, che ha rinunciato alla promettente carriera artistica per prendersene cura e il marito è continuamente in viaggio per lavoro. Su di lei ricadono tutte le responsabilità: dalla crescita del figlio alla gestione domestica, e, come spesso accade, uno stato depressivo si fa spazio non appena sente particolarmente stretta la condizione di annullamento data dallo svanire della sua vita. È così che inizia la trasformazione della Madre in Bestia di notte, che si ricollega col suo io più animalesco e rivendica la libertà da tempo oppressa.

Bestia di notte è libera, selvaggia e cacciatrice. Sa muoversi da sola, ma sa anche integrarsi con il branco. È curiosa e padroneggia la natura. La Madre è finalmente in grado di affermarsi e capire che la maternità non è il solo ruolo che le spetta: ha finalmente la possibilità di fare ciò che davvero desidera, incastrando tutti i pezzi che compongono il puzzle della sua vita.

Bestia di notte vuole riprendersi il potere che le è stato tolto ed emanciparsi, e Rachel Yoder riesce a trasmetterci tutto questo attraverso uno stile comico e oscuro, spesso anche crudele, malvagio, cruento, dando vita a una protagonista che racchiude l’identità di ogni donna. Fame e orrore sono legati dalla brama e non possiamo che assecondarli: questi sentimenti, sono gli stessi che proviamo anche noi. Bestia di notte ha il coraggio di compiere anche le azioni più scorrette e non la condanniamo perché ci sta dicendo che siamo anche noi legittimate a fare come lei.

L’importanza dei classici per dare vita a un altro classico

Il romanzo presenta riferimenti a opere che hanno segnato la letteratura femminista, raccogliendo un’eredità che non può che renderlo un vero e proprio classico contemporaneo.

Molto forte è l’influsso di Donne che corrono coi lupi. La protagonista si lega al testo Guida illustrata alle donne magiche dell’inventata Wanda White – WW è il capovolgimento di MM, ovvero la firma della Madre: queste rappresentano maestra e iniziata, l’una che aiuta l’altra a riconnettersi con la propria natura bestiale -, e molte ricorderanno il senso d’ispirazione derivato dalla lettura del testo di Pinkola Estés – in Nightbitch, appunto, Wanda White -, ironizzato anche nella celebre sitcom Friends, che riprende storie di legami magici, in particolare con la natura e l’invito a riscoprire noi stesse tramite essi.

In Friends, le amiche sono invitate a riprendersi “il proprio vento” come la Madre deve tornare a essere belva conquistatrice. Sebbene si tratti di un testo con teorie ormai superate, è innegabile il significato che ha avuto nella presa di coscienza femminile, soprattutto negli anni in cui ha fatto la sua comparsa sulla scena editoriale: Bestia di notte si sente da subito in sintonia col libro di White, e manderà a WW delle mail, firmandosi MM, per poi scoprire che Wanda White non è altro che un riflesso della Madre stessa che la aiuterà a trasformarsi in Bestia di notte, ridandole la possibilità di padroneggiare il proprio destino e vivere la sua vita.

Lo stato di condanna e pregiudizio nel romanzo è figlio de La campana di vetro di Sylvia Plath. Il crescere della depressione e la ricerca di una soluzione che possa aiutare ad affrontare il male della vita e a liberarsi delle proprie catene accomuna le protagoniste dei due romanzi. A Yoder si riconosce di aver creato un’opera che lega efficacemente insieme le descrizioni di uno stato d’animo angosciante, il crescere di una crudeltà bestiale che porta alla libertà assieme ad una scrittura leggera e coinvolgente.

Vorrei essere soddisfatta, invece sono incastrata in una prigione creata da me stessa, in cui mi tormento senza fine, finché a mezzanotte mi ritrovo a mangiare compulsivamente biscotti alla marmellata di fichi per evitare di piangere. Mi sembra che tutte le aspettative della società, le norme di genere e l’esasperante ottusità della biologia mi abbiano costretta a diventare questa persona, sebbene per me sia davvero difficile ricostruire in maniera onesta come sia arrivata fin qui.

(Yoder, R. Nightbitch. Bestia di notte, p. 64)

Infine, va ricordata l’influenza di Una stanza tutta per sé di Virginia Woolf, testo che ci ha insegnato la necessità di uno spazio nostro, in cui essere noi stesse e che possa aiutarci a riacquisire la nostra libertà. È proprio la costruzione di una stanza tutta per sé che aiuta la protagonista a meditare sulla sua condizione e a rimettersi in gioco in campo artistico, intimando al figlioletto di non entrarvi mai. Quella stanza è, infatti, uno spazio solamente suo, in cui può essere se stessa, libera, lavorare e pensare. Dalla gabbia-campana di Sylvia Plath arriviamo, dunque, alla stanza legittima e legittimata di Virginia Woolf.

La Madre si ritrova incastrata in un ruolo imposto dalla società, che non aveva mai creduto le potesse appartenere. La soddisfazione di tale ruolo l’ha portata a rinunciare a sé stessa, ma il desiderio di volersi riappropriare di sé e di riacquisire il potere della sua autodeterminazione la portano a trasformarsi nella Bestia, che non sottostà ad alcuna regola se non quelle in cui lei stessa e la sua natura credono, rincorrendo la libertà, le proprie ambizioni e creando alleati in questa corsa verso la riconquista.

Riprendendo le parole di Calvino, i classici hanno il grande potere di non smettere mai di dire qualcosa, o meglio, ciò che hanno da dire. Che sia un promemoria del passato o, come in questo caso, l’ennesimo incitamento al cambiamento con un concreto messaggio di speranza, Yoder ha scritto un romanzo che di diritto entra nella storia letteraria del nostro tempo, e nella storia letteraria femminista.

Libertà

Il romanzo trasmette l’importanza di un fattore essenziale per arrivare alle rivoluzioni che bramiamo: il dialogo. Esso coinvolge tutti quanti nella lotta ed è essenziale per poter reclamare i propri spazi. La libertà si può dire veramente raggiunta quando non si è i soli a goderne. Bestia di notte lo capisce quando si rende conto di non essere l’unica ad aver perso se stessa e che ogni altra donna si trasforma in una famelica belva in grado di aiutare le altre a risvegliarsi. Esse, facendo branco, hanno il potere di cambiare le proprie condizioni e “fare sorellanza”.

Il libro ricorda anche l’importante ruolo degli uomini: Bestia di notte ha al proprio fianco un marito disposto ad aiutarla e un figlio da educare. Porta spesso con sé il bambino, ma pretende al contempo la possibilità di potersi staccare da lui, riuscendo a trasmettergli il bisogno di avere una stanza tutta per sé: gli fa promettere di non entrare mai nel suo studio, e il “cucciolo” capisce l’importanza che ha quell’ordine per la vita della Madre.

Nightbitch non è solo un romanzo: è un grido d’aiuto e la risposta a esso, che ci ricorda l’importanza di ognuna di noi e del cammino che ancora dobbiamo percorrere per giungere al senso di liberazione di Bestia di notte.

Riferimenti

Yoder, R. Nightbitch. Bestia di notte. [2021] 2023. Traduzione di V. Raimo, Mondadori.

Pinkola Estés, C. Donne che corrono coi lupi. Il mito della donna selvaggia. [1996] 2016. Traduzione di M. Pizzorno. Sperling & Kupfer.

Woolf, V. Una stanza tutta per sé. [1929] 2000. Traduzione di M. A. Saracino, Einaudi.